Luoghi di comunicazione

Nuova editoria e percorsi urbani

  • beau•visa
    Bovisa
    Pietro Bonura, Alice Brovelli, Irene Saporito, Elena Scaccabarozzi
  • Avanti Indreè
    Forlanini Ortica
    Matteo Banchelli, Gaia Barison, Alessia Cappa, Chiara Quaggia, Mina Saki
  • Verde cemento
    Barona
    Silvia Mondello, Lara Porro, Simona Scotti, Laura Spirito
  • Lambrate
    Lambrate
    Chiara Carapellese, Lidia Di Dato, Yunjun Ge, Liubov Maslova
  • Se/dici Viale Monza
    Viale Monza
    Fabio Bergamini, Silvia Cappuccio, Giulia Poli, Enrica Zambonin
  • Sarpi
    Sarpi
    Eleonora Errigo, Diego Gallon Gonzalez, Martina Pizzi, Jacopo Pulcini
  • Spazi di Porta Romana
    Porta Romana
    Giulia Chiti, Marta Leoni, Carlotta Mazzini, Huang Qianru
  • Ticinese
    Ticinese
    Lorenzo Lingua, Giovanni Santomasi, Alessandra Savini, Claudia Sbarra, Chiara Terruzzin
  • 24 Ore sul tram 24
    Vigentina
    Luisa Frascogna, Benedetta Maglio, Erica Mariotti, Giulia Sapio, Wang Xiaojiao
“Ogni contenuto è un luogo, ogni luogo ha un contenuto.”

Il Laboratorio di progetto nasce nell’ambito dell’area di ricerca relativa al Design per la Nuova Editoria post-digitale e a quella relativa al Design della Comunicazione per il Territorio (DCxT) (www.atlaslab.org). Il progetto di laboratorio incrocia dunque un doppio livello di riferimento.

1 La “nuova editoria”: con le tecniche, i linguaggi e i sistemi per dispositivi mobili analogico-digitali/post digitali) permette un editing e un’implementazione di contenuti in grado di localizzarsi sul territorio: discorsi relativi ai luoghi, che nascono da luoghi, che si fruiscono nei luoghi, che si fissano sui luoghi. È editoria, e comunicazione, sempre più “glocale” e esige adeguati format. Contenuti su temi del locale, tecnologie di geolocalizzazione, dispositivi mobili la rendono “sensibile ai luoghi”.
L’editoria post digitale è crossmedialità: convergenza assoluta di ciò che un tempo era separato nei supporti tecnici e ora lo è solo sulle specificità dei linguaggi; mescola testi, immagini fisse e cinetiche, video, audio, impaginati interattivi. Lavora per “format di convergenza” su dispositivi mobili.

2 Il territorio: è sempre più definibile per microzone che corrispondono ad aree di connessione locale (hot spot): non solo sul piano tecnico, ma anche su quello dell’identità (NIL Nuclei di Identità Locale) e dei contenuti di riferimento. Si crea un nuovo legame di tipo tecnico, di contenuti, di esperienza tra la virtualità e i luoghi fisici. Si comunica “nel” territorio.
La realtà dei luoghi viene vissuta come “aumentata” quando nella percezione degli spazi convergono contenuti e comunicazione come relazione tra persone, non solo utenti di informazioni e servizi.
L’esperienza dei luoghi e l’esperienza dei contenuti della nuova editoria sono inseparabili: l’interazione di contenuti e luoghi è continua e condivisa; disegna itinerari e percorsi, mappe che generano contenuti, contenuti che generano mappe, atlanti “locali”. Questo scenario apre alla sperimentazione di “prototipi comunicativi”: format e artefatti per la nuova editoria che si confrontano e si connettono a luoghi, dispositivi e sistemi multimediali che si interfacciano con il territorio, strumenti e reti comunicative che lavorano non solo sui servizi, o sulle informazioni, o sullo scambio di dati ma su blocchi di contenuti ora legati ai luoghi con nuove forme di relazione.

La “nuova editoria per la comunicazione nel territorio” rappresenta un punto d’incontro che reinterpreta gli strumenti della tradizionale editoria analogica, e che sperimenta nuovi formati comunicativi in consonanza con le innovazioni in area tecnologica e con gli sperimentalismi in campo artistico-progettuale. Studi di diverse aree disciplinari convergono su una dimensione territoriale che integra la componente comunicativa a diversi livelli, dove il territorio si propone non solo come rappresentazione cartografica ma come spazio percepito, vissuto, praticato.

Significa in questo caso allestire strumenti per un’esperienza partecipata dei luoghi, costruire percorsi privilegiando “punti di vista” non convenzionali creando nuovi e imprevisti itinerari di accesso. Il progetto prevede il raccordo con iniziative e istituzioni che operano nella produzione di contenuti e servizi per il territorio.
Un primo livello dell’attività laboratoriale è dedicato ad interventi teorici, contributi esemplificativi, a riferimenti bibliografici idonei e a fornire strumenti analitici e di metodo per l’avvio delle esplorazioni territoriali e dei concept di artefatti. Segue l’individuazione di luoghi significativi sui quali insistono diversi possibili “discorsi”, sulla base di documenti, dati, narrazioni.
Un secondo livello, dedicato allo specifico concept di progetto, ipotizza veri e propri format editoriali per l’esperienza e la comunicazione praticata del territorio.
La terza fase prevede, in un’alternanza di tecniche diverse, la realizzazione di format sperimentali, artefatti strutturati per la comunicazione del territorio.

Docenti: Giovanni Baule, Daniela Calabi, Vincenzo D’Abbraccio, Marco Quaggiotto
Cultori della materia: Raffaella Bruno, Elisa Chiodo, Sabrina Scuri, Serena Raschellà
Anno accademico: 2012/2013

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